Questa ranocchia è dipinta e realizzata a mano, disponibile anche in versione portachiavi!
La rana è un portafortuna che vede i suoi albori in tempi ormai passati, ecco qualche cenno sulla storia della simbologia della rana:
La rana è il simbolo dell’evoluzione psichica, affettiva e spirituale. Le sue diverse metamorfosi – uovo, girino, batrace – illustrano i gradi iniziatici che, progressivamente, rivelano e sublimano l’uomo. Questa stessa idea di trasformazione si ritrova nelle favole, dove la rana (o il rospo) diventa principe o principessa. L’involuzione si traduce nel processo inverso, cioè nella trasformazione del principe in rana o rospo. Tra gli elementi culturali che contribuiscono al significato simbolico della rana, tutti, persino quelli di carica negativa, riportano al suo legame analogico con lo stadio primordiale. Essa conserva sempre, a volte in modo sottile, il senso dell’origine: questo si esprime sia direttamente sia indirettamente (associazione con i temi dell’embrione, della nascita o dei bambini), sia indirettamente ( rappresentando l’immagine del ritorno allo stato originario che interrompe il processo dell’evoluzione). Un mito africano le attribuisce, perciò, una funzione negativa, facendone l’eroina malefica che compromette l’immortalità degli uomini:
secondo la leggenda, gli uomini, desiderando rinascere dopo la morte, inviarono un cane da Dio per portargli questa richiesta. Ma il cane, sentendo lo stimolo della fame, si fermò per strada per calmare il suo appetito. La rana ne approfittò per arrivare prima di lui da Dio. Là, mentenendo sfrontatamente e mossa da ragioni note a lei sola, spiegò a Dio che gli uomini non volevano affatto tornare in vita dopo la morte. Dio ascoltò il messaggio e accettò. Quando il cane, alcuni istanti dopo, se presentò a sua volta con la vera richiesta degli uomini, Dio gli oppose un rifiuto categorico. Egli aveva già risposto favorevolmente alla richiesta degli uomini presentata dalla rana e non potesa, adesso, annullare ciò aveva detto. Da quel giorno, gli uomini persero ogni possibilità di ritornare alla vita terrena e la loro morte fu irrevocabile.
Il pensiero superstizioso associa la rana ai bambini. Ritiene, infatti, che l’anima dei bambini morti in tenera età trovi dimora nel batrace, dal momento che il verso della rana ricorda il pianto infantile. Si può, inoltre, ricordare, sempre in relazione con i bambini, che nell’antico Egitto, la dea Heket, rappresentata con l’aspetto di una rana, presiedeva ai parti e, in particolare, aiutava ogni mattina il Sole a nascere. Ella era il simbolo dell’essere in potenza, dello stato embrionale, nella sua commovente fragilità, ma anche nella sua straordinaria ricchezza. Nella tradizione araba, la rana è vista come un animale augurale, i cui auspici buoni o cattivi fanno sì che essa sia contemporaneamente onorato e temuta.
In Asia, la rana ha assunto in genere un significato positivo. Per i Cinesi, essa si riferisce, come l’acqua, alla femminilità e alla polarità “yin”, mentre la mitologia dell’India ne fa il supporto del mondo, attraverso l’evocazione della Grande Rana.
Nei miti persiani, la rana soffre invece di una cattiva fama, poiché è compresa tra le creature demoniache menzionate nei testi dello zoroastrismo. Essa, infatti, rode le radici dell’Albero di tutte le semenze, minacciando di distruggere il mondo e l’umanità. Per fortuna, il pesce Kara e l’asino Giusto, che sono simbolo delle forze benefiche, difendono l’albero sacro contro ogni attacco ed evitano il ritorno del caos primordiale. La rana, infatti, rappresenta la volontà di riportare il mondo alla sua origine, cioè allo stato embrionale.